Il dipinto raffigura il conte bergamasco Antonio Bettami, ultimo erede maschio del suo nobile casato, morto nel 1779, che destinò buona parte delle ricchezze di famiglia, fra cui molti quadri acquistati dal padre Giacomo, all'Ospedale di Bergamo. Raffigurato all'età di 55 anni come indica l'iscrizione in alto a sinistra, il personaggio indossa con fiera disinvoltura un sotto-marsina-gilet con sopra una veste da camera di un bel tessuto di seta a righe, molto di moda nel Settecento, bordato da risvolti in pelliccia e una cravatta a sciarpa bianca. Il gentiluomo, deposta la parrucca, calza una berretta di seta, con cupola a spicchi e rovescia rialzata al bordo.Sulla tela sono presenti alcune iscrizioni che è necessario analizzare: in alto a sinistra l'iscrizione gialla "Antonio Bettami 1783", tipologicamente affine ad altre scritte rintracciabili sui ritratti della Quadreria dell'Ospedale, è stata apposta in epoca successiva e indica presumibilmente l'anno in cui l'Ospedale entrò in possesso dell'eredità Bettami, oggetto di contenzioso; in basso a destra la scritta recante data e firma "F. Musletti 1780", e non 1720 come è stato erroneamente riportato più volte, si riferisce probabilmente alla realizzazione dell'incorniciatura ovale del dipinto. L'attribuzione a Paolo Maria Bonomino (Bergamo, 1703 - post 1779) trova conferma nel confronto con alcune delle migliori prove del pittore bergamasco, animate anch'esse da una forte carica naturalistica e da una spietata caratterizzazione del volto, come il Ritratto di vecchio sacerdote conservato all'Accademia Carrara. La datazione non molto oltre la metà del Settecento, più volte sostenuta, andrebbe forse anticipata di qualche anno, visto che risulta ancora vivo il piglio indagatore dell'artista, che andrà poi invece regolarizzandosi nelle opere più mature.Olio su tela, cm 110 x 86Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55223
Clicca sull'immagine per visualizzare i dettagli