Pittore lombardo, Ritratto di bambina


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L'abito assomiglia a modelli lombardi molto in voga tra il 1650 e il 1670, diffusi sia tra gli adulti che tra i bambini. Di colore rosso corallo, il vestito mostra un bustino profilato da passamanerie e terminante a punta sul davanti. Lo scollo ovale è impreziosito da una fascia di merletto e da un fiocco centrale, del tutto simile ai nastri annodati a guisa di rose puntati sulle spalle, retaggio della moda francese a quel tempo ancora diffusa in Lombardia. L'acconciatura è resa importante dalla profusione di nastri che, ricadendo ai lati, incorniciano il volto della bambina. Completano l'abbigliamento sfarzoso due bracciali identici, una collana ed un paio di guanti in pelle di daino, attributo curiosamente più maschile che femminile. La ciotola colma di mele riveste un ruolo simbolico: alludendo alla prosperità ed alla crescita, rappresenterebbe un buon auspicio per il futuro della piccola. La data 1638 che compare nell'iscrizione in alto a destra, trascritta in modo errato nel cartiglio sotto la cornice, si riferisce al testamento redatto da suor Francesca Romana, che istituì come erede universale l'Ospedale di Bergamo. In quest'ottica, il ritratto dovrebbe allora rappresentare la benefattrice da fanciulla e, di conseguenza, essere stato realizzato almeno una ventina di anni prima. Ma l'analisi dell'opera e le caratteristiche dell'abbigliamento indicano una data certamente successiva, confermando ancora una volta l'antica prassi dell'Ospedale, risalente ai secoli XVII-XVIII, di fregiare con iscrizioni non pertinenti ritratti di sconosciuti al fine di celebrare la memoria dei benefattori. L'abilità mostrata dal pittore nella precisa restituzione di abito e accessori non si riscontra invece nel volto della bambina che, seppur condotto con perizia pittorica, risulta un poco anonimo. La mancanza di una penetrazione psicologica del personaggio rende pertanto difficile capire i modelli ai quali l'artista si è ispirato: forse il bergamasco Carlo Ceresa, forse il milanese Pier Francesco Cittadini, a lungo attivo a Bologna.

Olio su tela, cm 87 x 72,5
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55434

 

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