Altri ritratti

Oltre ai ritratti dei benefattori, la Quadreria dell'Ospedale si compone anche di altri ritratti provenienti da donazioni o eredità scaturite molto spesso dalla volontà di personaggi facoltosi, appartenenti all'aristocrazia o all'alta borghesia bergamasca, che, morendo senza eredi, lasciavano tutti i loro averi all'Ospedale. Provenienti probabilmente da importanti dimore, dove, appesi alle pareti dei vari ambienti, raccontavano la storia e la genealogia di famiglia, questi ritratti raffigurano perlopiù avi, congiunti o importanti esponenti del casato. Tra le tante eredità acquisite dall'Ospedale si ricordano quelle del nobiluomo e diplomatico Giovan Giacomo Mascheroni dell'Olmo nel XVI secolo, del vescovo di Bergamo Giovan Battista Milani nel 1615, del prete don Carlo Francesco Ceresa, nipote del pittore Carlo Ceresa e ultimo depositario della collezione dei dipinti del nonno. Cospicua dal punto di vista artistico fu l'eredità dell'avvocato e notaio Giacomo Bettami, appassionato collezionista di dipinti e specialmente di ritratti di Fra' Galgario, che fu acquisita dall'Ente dopo la morte nel 1779 del figlio Antonio, ultimo discendente del casato. Una parte della collezione fu messa all'asta, secondo un iter consolidato nella storia dell'Ospedale, e quindi in parte acquistata dal conte Giacomo Carrara che proprio in quel periodo stava arricchendo con acquisti mirati la sua già splendida raccolta. Un gruppo di opere rimase, tuttavia, nelle raccolte dell'Ente che esibiva gli esemplari più importanti nella sue sale di rappresentanza.

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