Pittore fiorentino, Madonna col Bambino e San Giovannino


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I tre personaggi rivelano una forte intesa sentimentale sottolineata da sguardi e gesti carichi di umanità. Si collocano nello spazio secondo un'efficace composizione piramidale: la Madonna, che presenta lineamenti fisionomici dolci e delicati, tiene in braccio il Bambino che si allunga per prendere la croce di San Giovannino, girato con la testa verso lo spettatore. Il dipinto è avvicinabile a un prototipo, conservato alla Galleria dell’Accademia di Firenze, realizzato da Sandro Botticelli intorno al 1470, con cui mostra affinità tipologiche nella figura della Madonna posta di tre quarti e con gli occhi abbassati. L'opera è un'interessante testimonianza della pratica, diffusa nelle botteghe del tardo Quattrocento, di rielaborare in vario modo cartoni e prototipi: la figura di San Giovannino evidenzia affinità tipologiche con il bambino botticelliano, mentre la posa di Gesù Bambino è nella scia di un prototipo del Ghirlandaio non individuato ma da cui derivano varie composizione, come quella di Francesco Granacci a Berlino. Una composizione analoga si trova anche in una tavola, conservata in collezione privata a Città del Messico, riferibile ad un pittore fiorentino attivo tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, ma già attribuita al Botticelli. Il dipinto è arrivato in Ospedale con l'eredità di Lorenzo Venanzi, generale morto nel 1918, che lasciò tutti i suoi beni, compresa la collezione di quadri, all'Ente Ospedaliero. Dal 1924 l'opera si trova in deposito all'Accademia Carrara.

Tempera su tavola, cm 81 x 50
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 57103
 

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