Nel periodo post-unitario l'Accademia Carrara conobbe una fase di apertura municipale volta a rendere la galleria un vero e proprio "Museo della città", analogamente a quanto accadeva in molte città lombarde. Rompendo il loro isolamento, i Commissari dell'Accademia Carrara entrarono così a far parte delle commissioni localmente preposte alla gestione dei beni artistici e colsero l'occasione per importanti acquisizioni finalizzate a completare la documentazione sull'arte di Bergamo. E' in questa logica che si collocano i nuovi rapporti allacciati con le istituzioni cittadine: l'Ospedale Maggiore, la Congregazione di Carità e, più tardi, lo stesso Comune di Bergamo, depositari di importanti raccolte che potevano confluire, in forma di deposito, nella ormai consolidata Pinacoteca. Di questi il primo prestatore fu proprio l'Ospedale che, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo, concesse alcuni dei principali dipinti della propria raccolta: la Schiavona di Giovanni Cariani, il Ritratto di anziano in veste rossa di Giovan Battista Moroni, il Ritratto di Elisabetta Piavani Ghidotti e il Ritratto di Giacomo Bettami di Fra' Galgario, e la Madonna di scuola fiorentina della fine del XV secolo.
Giovanni Busi detto Cariani, Ritratto di donna (La Schiavona)
Fra' Galgario, Ritratto di Elisabetta Piavani Ghidotti
Fra' Galgario, Ritratto di Giacomo Bettame
Giuseppe Macinata, Bambocciata con nani in giardino
Giuseppe Macinata, Festa del maiale
Giovan Battista Moroni, Ritratto di podestà
Pittore fiorentino, Madonna col Bambino e San Giovannino