L'effigiato è Luigi Colli, un benefattore dell'Ospedale del quale non si hanno notizie più dettagliate. Elegantemente vestito, l'uomo indossa un cappello la cui ombra sul volto mette in risalto gli occhi vividi e dolci dell'anziano donatore e i tipici baffoni dell'epoca, folti e leggermente rivolti in alto. Pittore di atmosfere, Pino Buelli (Bergamo, 1910-?) opera nel solco della tradizione bergamasca. Allievo di Ponziano Loverini all'Accademia Carrara, affidò la propria espressione pittorica a vari generi tra cui la natura morta, in cui eccelse, il paesaggio, il ritratto e la caricatura. Firmato in basso a destra "Pino Buelli XXI" (la data è quella fascista che decorre dal 1922 e quindi datato 1943), il dipinto mette ben in evidenza i caratteri tipici dell'artista: il ruolo fondamentale della luce e la pennellata sciolta e sicura. In particolare la luce, che crea piacevoli contrasti cromatici tra il biancore dei baffi e del colletto della camicia con il colore scuro dell'abito, e le varie tonalità di verde degli alberi del fondo, usati per definire lo spazio prospettico, riescono a rendere la soffusa e personale poeticità, tipica del Buelli. Anche se mancano notizie precise sulla provenienza, il ritratto potrebbe essere stato ordinato dallo stesso Ospedale per celebrare la memoria del benefattore, la cui donazione o lascito testamentario risale forse agli anni 1939-1941, indicati nel cartiglio della cornice.Olio su tela, cm 90,5 x 65,5Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55273
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