Fra' Galgario e collaboratore, Ritratto di sacerdote e ragazzi con mele


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Il dipinto dovrebbe rappresentare l'Allegoria del Gusto, come indicherebbe la presenza delle mele nel panierino in mano alla fanciulla e nella mano destra del suo compagno, con un gesto che compare pressoché identico in un disegno di Giambattista Piazzetta raffigurante, per l'appunto, l'allegoria del Gusto. Gli abiti indossati dai due ragazzi appaiono perfettamente in linea con i modelli del tempo indossati da adulti; solitamente, infatti, dopo il terzo-quarto anno di età i bambini erano soliti vestire panni del tutto simili a quelli degli adulti. La presenza del vecchio sacerdote, il precettore di casa, indica una più celata esortazione morale: se si vuole condurre una vita morigerata, pur nel fasto di una condizione aristocratica come quella dei due ragazzi, bisogna sempre vigilare sui possibili eccessi di gola. La sua appartenenza alla sfera ecclesiastica è confermata dalla veste scura, dal colletto bianco, aderente e non decorato, e dallo zucchetto in testa.
Il dipinto dovrebbe provenire dalla collezione che il conte Giacomo Bettami de' Bazini lasciò all'Ospedale: le analogie riscontrare con le altre due tele rimaste alla quadreria dell'Ospedale e con la cosiddetta Insegna del Barbiere Oletta acquistata dal conte Giacomo Carrara, tuttora esposta nella sua Accademia, farebbero pensare ad un unico insieme decorativo, realizzato nei primi anni Venti del Settecento, da Fra' Galgario
(Bergamo, 1655 - 1743) con l'aiuto della sua bottega. Nel dipinto in esame la grande espressività del volto dell'anziano sacerdote indicherebbe l'intervento di Paolo Maria Bonomino (Bergamo, 1703 - post 1779), il suo allievo più dotato.

Olio su tela, cm 67,5 x 126
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55255

 

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