Fra' Galgario e bottega, Ritratto di due fanciulle con domestica


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Il ritratto potrebbe essere interpretato come la duplice raffigurazione allegorica del Tatto e dell'Olfatto: la fanciulla che tocca con mano un lembo di stoffa, quasi a sentirne la consistenza, simboleggerebbe il senso del tatto, mentre la corona di fiori, mostrata dall'altra ragazza, starebbe ad indicare l'olfatto. In passato i lineamenti così poco aggraziati della domestica avevano portato a scambiarla per un gentiluomo in atto di compiere la proposta di matrimonio alla sua giovane sposa. L'armonioso accordo cromatico del celeste dei due costumi femminili, elegantemente rifiniti da merletti di varia lavorazione, con il rosa intenso della sciarpa portata dalla giovane a sinistra, confermano il grande successo della moda lanciata in Francia. Anche i gioielli, come lo spillone sistemato sulla parrucca bianca ornato da una perla su cui è fissata una aigrette di piume o il doppio filo di perle esibito al polso dalla fanciulla a sinistra, oltre a sottolinearne lo status aristocratico rispecchiano il gusto più aggiornato. Il dipinto fa parte di una serie di ritratti multipli che dovrebbe provenire dalla celebre raccolta del conte Giacomo Bettami de' Bazini, i cui beni confluirono in parte all'Ospedale dopo la morte del figlio Antonio, ultimo discendente maschio del casato. Il prevalere del descrittivismo delle vesti, dei gioielli e dei fiori sull'intenzionalità ritrattistica, rafforza l'ipotesi che il ritratto non sia da assegnare alla produzione autografa di Fra' Galgario (Bergamo, 1655 - 1743) bensì ad un più ampio intervento della sua bottega. La sua esecuzione si colloca nei primi anni Venti del Settecento.

Olio su tela, cm 67,5 x 126
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55247

 

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