Vividamente espressivo, il ritratto raffigura Adele Carminati, vedova Mazzola, benefattrice dell'Ospedale. Indossa un vestito scuro, in segno di vedovanza, non particolarmente definito nei dettagli e in netto contrasto con il colore chiaro dei guanti. Nella mano destra regge un paio di occhiali tipici dell'epoca, privi delle stanghette che vennero adottate solo a partire dalla fine dell'Ottocento. Esemplare studente dell'Accademia Carrara, Giuseppe Gaudenzi (Bergamo, 1863-1941), la cui firma è ben visibile in basso a destra, fu una presenza di rilievo nella vita culturale bergamasca del suo tempo. Allievo di Cesare Tallone, si dedicò, diversamente dal maestro, alle vedute e ai paesaggi più che ai ritratti. Tuttavia, anche la sua capacità ritrattistica non fu da meno, visto che riuscì ad assimilare la poetica verista avviata sul finire dell'Ottocento proprio dal Tallone. Realizzato nel 1918, il ritratto di Adele Carminati conserva un certo naturalismo tradizionale. La pittura sicura nell'impasto e nell'equilibrio delle forme penetra la verità oggettiva, mettendo in evidenza l'acuta capacità del Gaudenzi di trasmettere la psicologia del personaggio. Anche se non si conosce la provenienza del dipinto, è possibile ipotizzare che l'Ospedale l'abbia commissionato per celebrare la memoria della benefattrice.Olio su tela, cm 106 x 80,5Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55246
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