Pittore bergamasco, Ritratto di Pierina Bonasio con il figlio Paolo


Ascolta l'audio


L'opera ritrae una benefattrice dell'Ospedale appartenente alla nobile famiglia bergamasca dei Bonasio (o Bonaxi) originaria di Comenduno (frazione di Albino). Indossa un rigoroso abito nero, che suggerisce lo stato di vedovanza, da cui fuoriescono le creste rigidamente inamidate dei pizzi. Unico vezzo sono i gioielli, quali gli orecchini di perle e una collana a più fili. Della donna non si hanno notizie precise, così come dei figli che compaiono, l'uno, il quindicenne Bartolomeo, in un altro ritratto dell'Ospedale, e l'altro, Paolo, nella stessa tela. La severità della composizione è bilanciata dall'atteggiamento bonario della donna che, più che posare in senso protettivo la mano sul capo del figlio, sembra calcarla con un gesto un po' pesante e forse non troppo indovinato dal pittore. Il bambino indossa una marsina con passamanerie dorate e jabod bianco con ricami in pizzo. Nella mano sinistra regge una mela, che forse simboleggia la prosperità, mentre con la destra sembra toccarsi il cuore, gesto anch'esso carico di significati simbolici, probabilmente allusivi al suo status di orfano.
L'impostazione compositiva del doppio ritratto con la figura imponente dell'adulto che si accosta al fanciullo su un piano parallelo alla tela contro il fondo neutro risale a Carlo Ceresa, che proprio nell'Ospedale lascia in tal senso una prova superba nel Ritratto di Ottavia Medolago Ceresoli col nipotino. La tavolozza austera, giocata sui neri e su tonalità abbassate, accese in alcuni punti localizzati da note squillanti di colore, così come il fondale ardesia, ricordano, inoltre, l'esempio paradigmatico di Giovan Battista Moroni. Affinità possono essere rintracciate anche col pittore Benedetto Adolfi (1640-1720), di cui è emerso recentemente un bel Doppio ritratto in collezione privata. La qualità compatta della stesura cromatica e alcuni dettagli di costume, come la marsina indossata dal bambino, inducono ad anticipare di qualche anno la data 1719 che compare sulla tela, probabilmente riferibile all'anno della donazione o del lascito testamentario.

Olio su tela, cm 116 x 101,5
Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55282
 

Clicca sull'immagine per visualizzare i dettagli