L'opera presenta l'intenso ritratto di una signora di età avanzata, sfiorita nella bellezza ma dalla forte personalità, che stringe a sé, quasi a proteggerlo, un bambino di circa otto anni, probabilmente il nipotino, vestito di una sgargiante seta marezzata azzurra profilata di rosso. Di questa imponente figura femminile, tutta vestita in nero evidentemente in segno di vedovanza, colpisce il vezzo dell'elegante nastrino annodato attorno al collo che manifesta la volontà della donna di non voler rinunciare alla propria femminilità. Ogni dettaglio, come il gesto del bambino che sostiene un po' impacciato un piccolo messale, non ha niente di stereotipato ma risulta funzionale ad una maggiore definizione del carattere delle due figure. Il presunto stemma matrimoniale, che presenta accostati nello stesso scudo l'arme della famiglia Ceresoli e quello dei Medolago, insieme a ciò che resta dell'iscrizione sottostante, consentirebbero di riconoscere nell'anziana signora Ottavia Medolago Ceresoli.Opera indubitabile di Carlo Ceresa (San Giovanni Bianco, 1609 - Bergamo, 1679), il ritratto compare negli inventari dell'Ospedale come copia dall'artista sangiovannese, forse a causa delle diffuse ridipinture che prima del recente restauro offuscavano pesantemente la materia pittorica originale. L'evidente maturità nel cogliere la poesia del quotidiano insieme all'intensa presenza psicologica delle due figure e alle pennellate leggere e più rapide, ben visibili nelle trasparenze dei bianchi sul collo inamidato o sui polsini dell'abito della donna, indicano una datazione tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta del Seicento. Non ancora chiare risultano invece le vicende che portarono il ritratto all'Ospedale: se da una parte non risulta alcuna donazione fatta dagli esponenti delle due famiglie sopra indicate, dall'altra potrebbe essere messa in relazione a questo dipinto la notizia che nella raccolta della famiglia Ceresa donata all'Ente ospedaliero da don Carlo Ceresa nel 1787 vi era un "Ritratto di una vecchia".Olio su tela, cm 117 x 98,5Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII, Inv. 55353
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